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Vecchio mulino attivo fino alla seconda guerra mondiale; era situato vicino al Viareggino, presso la confluenza del Fosso di Rimezzano con l'Ombrone.
Mugnaio del mulino Giannini, durante le prime gocce del secolo, fu Livio Arcangeli.
Nel 1922 vi entrò Giosuè Gualtieri con la moglie Anna Signorini, che era già infarinata, perchè aveva ancora addosso il suo bianco vestito da sposa. Il 4 ottobre 1934, Giosuè Gualtieri si trasferì al mulino Bertocci trascinandosi dietro i cinque figli che la moglie gli aveva regalato.
Lo sostituì la famiglia Battistini, ma poco più tardi la guerra fece sparire tutto, macinando anche le macine.
Oggi, del Mulino Giannini, sono rimaste due fette di muro sepolte fra i peli della terra e chi vuole andarle a vedere deve passare la schiuma dell'Ombrone un piede dietro l'altro come fanno gli equilibristi su un tronco d'albero scivoloso, perchè il tempo gli ha rubato la corteccia.